Copper statue of the cat goddess Bastet. Eighth to fourth centuries B.C. PHOTOGRAPH BY MARY EVANS/SCALA, FLORENCE

Questo sito è un laboratorio creativo, blog, diario visivo, ecc. a cura di Valentina Cinelli.

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Cambia cornice: Leonardo Da Vinci, Salvator Mundi e Ikea

La settimana scorsa il dipinto di Leonardo Da Vinci dal titolo Salvator Mundi è stato venduto all’asta per la cifra record di 450milioni di dollari.

L’azienda svedese ha colto la palla al balzo e ha pubblicato sui social un’immagine con il famoso dipinto… in una cornice Ikea da 9,99 dollari: “Quando spendi 450 milioni di dollari per un dipinto ma non ti piace la cornice”.

 

 

Agency: ACNE

 

 

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L’inverno non fa più paura, con il vaccino antinfluenzale

Per la campagna per il vaccino antinfluenzale 2017, la Regione Lazio si affida all’agenzia SuperHumans che realizza la campagna L’inverno non fa più paura (“Unscary Winter”).

 

 

Advertising Agency: Superhumans, Rome, Italy
Creative Directors: Luca Albanese, Francesco Taddeucci
Art Director: Federico Angelieri
Copywriter: Barbara Bigi
Photographer / Post-Production: Davide Bellocchio
Account: Flavia Di Lena

 

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La fotografa ritrovata

Ritrovo immagini di una vita fa.
Foto scattate da me, di cui non ricordavo neanche l’esistenza. Foto di 10 anni fa, che ho scartato perché non le trovavo abbastanza interessanti e che oggi acquistano vita nuova e nuova importanza.

Doppie esposizioni confuse ma piene di dettagli, posti, eventi e persone che ho frequentato e che si sovrappongono e si fondono come in un sogno, un ricordo lontano, complice la grana della pellicola come collante.

Mi sento come una Vivian Maier* ritrovata: ma al contrario dell’enigmatica tata, a trovare i negativi nascosti sono stata io stessa.

 

 

 

* lo so che il paragone è azzardato e arrogante, ma mi ci sento troppo affine.

 

 

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Quelle come me (Autunno)

Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita, rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti e che tu non hai voluto.
– Alda Merini

 

 

Grazie Alda, per tutta la bellezza che ci hai lasciato.

 

 

 

[ ph © Valentina Cinelli – 28 ottobre 2008 ]
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L’arte di accogliere

Chi l’avrebbe mai detto che dopo anni di misantropia, la mia più grande fonte di gioia sarebbe diventata quella di accogliere in casa.
Ospitare vecchi amici, entrare in contatto con gente nuova, far incontrare mondi, alimentare insperate alchimie.

 

Invitare qualcuno alla nostra tavola, vuol dire incaricarsi della sua felicità durante le ore che egli passa sotto il nostro tetto.
[Convier quelqu’un, c’est se charger de son bonheur pendant tout le temps qu’il est sous notre toit].
– Anthelme Brillat-Savarin, Fisiologia del gusto, 1825

 

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#quellavoltache: carne appetibile da macello

#quellavoltache è un progetto narrativo estemporaneo per raccontare le volte in cui siamo state molestate, aggredite, ma anche le volte in cui ci siamo sentite in pericolo e non sapevamo bene perché, e ci davamo delle cretine per esserci messe in quella situazione. Perché il patriarcato che non ti crede è lo stesso che cerca di colpevolizzarti per quello che ti infligge.

Avete qualcosa da raccontare? Usate #quellavoltache su Twitter, Facebook, Instagram, il vostro blog, Medium, dove vi pare. Dite a tutti come vi siete sentite, cosa avete pensato, perché non avete parlato, e se avete parlato, cosa è successo poi.

 


 

La mia fortuna è sempre stata quella di essere una persona estremamente riservata, diffidente, sempre sulla difensiva. Alle battute sessiste sul posto di lavoro rispondevo sempre a tono, suscitando ilarità ma soprattutto rispetto da parte dei colleghi maschi (i quali, alla fine, mi consideravano un maschiaccio al pari loro).
Dal sessismo, alle molestie e al mobbing il passo è breve. E almeno per tre volte ho lasciato il posto di lavoro, pagandone personalmente le conseguenze, per non subire più determinate situazioni.

Ma quella volta che lavoravo ancora in agenzia me la ricordo bene. Come clienti avevamo grandi aziende e multinazionali, uomini in giacca e cravatta che si aggiravano nell’openspace dei creativi e per i quali dovevamo nutrire un sacro rispetto. Spesso volgari, invadenti, elementi di disturbo nelle giornate già piene di impegni e di stress di noi creativi.

È successo 20 anni fa (avevo 26 anni), e all’epoca non capivo perché uno dei miei capi assegnava sempre a me i lavori di quel cliente importante: alto, calvo, sempre sudato e viscido fino alla punta della sua cravatta. Passava ore seduto accanto alla mia postazione per correggere le più insignificanti virgole, fra gli sguardi preoccupati di colleghi e colleghe. Poi gli incontri in sala riunioni, per parlare del nulla, finché in sala riunioni non ci siamo finiti soli io e lui.

– Ma dammi del tu.
– … come le stavo dicendo Dott. N…
– Va bene, ma dammi del tu!
– … in questo schema può vedere…
– Ma lo sai che hai una treccina proprio bella?
– Qui abbiamo finito, arrivederci Dott. N.

Poi quella volta che in sala riunioni c’erano tutti i vertici e sono dovuta entrare per una comunicazione urgente al mio capo. Appena lui mi vide entrare dalla porta esclamò:

– … ah! quella treccina! che cosa ci farei!

Fra lo sgomento di tutti i partecipanti.

Anni dopo sono venuta a conoscenza che era prassi comune, di uno dei soci dell’agenzia, dare in pasto ai clienti segretarie compiacenti: cene e dopo-cena offerti per assicurarsi la fedeltà di clienti e fornitori.

Ora ho la consapevolezza che i miei aculei mi hanno salvata da una situazione estremamente sgradita, ma anche la cocente umiliazione di non esser mai stata considerata una professionista ma solo carne appetibile da macello.

 


 

Grazie a Giulia per l’hashtag #quellavoltache.
Lettura consigliata: Dovremmo essere tutti dalla parte di Asia Argento

 

[ ph © Valentina Cinelli ]
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Equinozio d’autunno

Questa è stata un’estate strana: difficile, pesante, liberatoria ed entusiasmante allo stesso tempo.
Per la prima volta sono felice che sia finita, e accolgo questo autunno grata e con gioia.

 

 

La foto non è mia, ma rappresenta perfettamente il mio mood attuale.

 

Oggi, venerdì 22 settembre, ci sarà l’equinozio d’autunno, cioè l’evento astronomico che segna la fine dell’estate. L’equinozio d’autunno sarà alle 22.02 di venerdì: non cade infatti in un giorno convenzionale, ma è un evento preciso che coincide con il momento in cui il Sole si trova allo zenit dell’equatore della Terra, cioè esattamente sopra la testa di un osservatore che si trovi sulla linea dell’equatore.

[ via ]
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Sarebbero stati 50 anni

«Perché le radici sono importanti» afferma una delle protagonisti della Grande Bellezza di Paolo Sorrentino.
E me lo ripeto spesso anche io.

Oggi – anzi ieri, per la precisione – sarebbero stati 50 anni di matrimonio dei miei genitori. La radice della mia famiglia, la linfa vitale di ciò che sono diventata oggi.

Auguri alla mia Audrey Hepburn e al mio Alberto Sordi*. E grazie.

 

 

 

* (in questa foto non gli somigliano, ma fidatevi, in altre sì)
** (in questa foto non somiglio a nessuno dei due, ma fidatevi, in altre sì)
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Prodotti vintage, il design e il packaging di quasi un secolo fa

È sempre affascinante scoprire com’era in origine il design e il packaging dei prodotti che conosciamo e che usiamo quotidianamente.

Un viaggio nel tempo che vi stupirà e vi farà sorridere.

 

Coca-Cola – Syrup (1886)

Toyota – Toyota HA-1 (1946). The first Toyota sewing machine model HA-1 manufactured by Aichi Kogyo Co., Ltd.

Apple – Apple I Computer (1976)

BMW – BMW IIIa (1918). BMW IIIa was an inline six-cylinder SOHC valvetrain, water-cooled aircraft engine, the first-ever product from BMW GmbH.

Canon – Kwanon (1934)

Ford – Ford Quadricycle (1896)

Harley-Davidson – racer motorcycle (1903)

Hewlett-Packard – HP200A (1939), a low-distortion audio oscillator used for testing sound equipment

Honda – Honda Type-A (1947)

Intel – 3101 Schottky TTL bipolar 64-bit static random-access memory (1969)

Lamborghini – Lamborghini Carioc (1948)

Lego – wooden toys (1932). LEGO employees with their first products.

Renault – Renault Voiturette 1CV (1898)

 

 

[ via ]
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Un Pantone per Prince: Love Symbol #2

Creato dalla Pantone Color Institute in onore di Prince, l’icona musicale internazionale prematuramente scomparsa all’età di 57 anni, “Love Symbol #2” è una raffinata tonalità di viola a base blu che trae ispirazione dal pianoforte Yamaha di Prince, personalizzato in porpora, che avrebbe dovuto accompagnare l’artista nell’ultimo tour.

L’associazione di Prince con il colore viola è stata messa in particolare risalto nel 1984, con l’uscita del film Purple Rain e della relativa colonna sonora, vincitrice del premio Oscar e contenente il brano omonimo. Anche se il viola continuerà a essere utilizzato per il “Purple One”, Love Symbol #2 sarà tuttavia il colore ufficiale per qualsiasi tipo di materiale legato alla figura dell’artista.

 

 

Quando pensiamo a Prince, vediamo un artista eccezionalmente brillante che nell’intero arco della sua carriera ha costantemente esplorato nuovi territori, sfidando continuamente le norme ovunque si esibisse, e che ha lasciato un’eredità indelebile nel campo della musica, dell’arte, della moda e della cultura. Rendergli omaggio creando uno speciale colore viola dedicato a questo talento di fama mondiale, conosciuto anche come “The Purple One”, per la Pantone Color Institute è sembrato del tutto naturale, oltre che un ulteriore modo per farne vivere per sempre l’eredità artistica.

 

Love Symbol #2 è uno standard cromatico personalizzato proprietario, creato per il Prince Estate, e non è disponibile per la vendita al pubblico.

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In arrivo il Catalogo Ikea 2018 ma c’è chi già l’ha imparato a memoria #HumanCatalogue

In questi giorni è in arrivo, in tutte le case, il tanto atteso Catalogo Ikea 2018 e, a sentir molti, quest’anno si tratta di un catalogo veramentemente indimenticabile. Così indimenticabile che Yanjaa Wintersoul, una giovane donna di Singapore, ha voluto memorizzare tutte le sue 328 pagine e i relativi prodotti illustrati.

Voi siete in grado di fare meglio?

 

 

Credits
Advertising Agency: BBH, Singapore
Creative Director: Nikhil Panjwani

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