20

Con gli anni ho smesso di cercare la tua approvazione, o a chiedermi se saresti stato orgoglioso di me. Ormai so per certo di sì, o almeno so che saresti felice di vedermi come sono ora.

20 anni: sono tanti, una vita, ma sembra ieri che te ne sei andato.
Questa ricorrenza spesso annulla il tempo e mi fa sentire come una bambina fragile, l’eterna adolescente insicura, anche quando agli occhi esterni appaio come una veterana del dolore.

Sei parte di me.
E nonostante tutto non finirò mai di ringraziarti, nel bene e nel male.

I fiori sono sempre gialli e rossi, per il resto penso sia tutto in ordine.
Come sempre ti saluto in Jazz.

Ciao Papà (con la voce che tu sai).

 

 

 

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