La creatività non è un mestiere, ma un’attitudine

Ieri ho scoperto e rilanciato, come molti di voi, i tre simpatici video di Zero #CoglioneNo, una sorta di Campagna di sensibilizzazione per il rispetto dei lavori creativi.
Li ho trovati brillanti, ironici, ma che non aggiungono nulla di più a quello che già si sa: cioè che per alcune professioni è più difficile quantificare in maniera tangibile il proprio valore. E non è una scoperta di questi giorni, ma da almeno 20 anni (almeno da quando ho iniziato io a lavorare) che far capire alla gente quale fosse la mia professione è un’impresa, soprattutto che i beni che produco non sono quantificabili nel Paniere ISTAT.

Con questo status ho imparato a conviverci, e come me tanti altri colleghi e coetanei, sopravvivendo alla condizione di Partita IVA, precario, consulente e generazione perduta.
Ma tutto mi sarei aspettata di sentirmi dire, tranne che sentirmi colpevolizzata per la scelta della mia professione.
Eh si, perché c’è anche qualcuno che afferma che per starmene tranquilla e paciosa dovevo scegliermi un lavoro più modesto: su  Wired, e su blog vari.

Una lettura tanto interessante quanto superficiale quella che ho trovato su Wired, rivista che sto sempre di più rivalutando verso il basso.
Secondo l’autore dell’articolo una persona è creativa perché:

  • è stata “educata mandando in loop il famoso discorso di Jobs a Stanford che ci sprona a “seguire i nostri sogni” e poi ad essere “pazzi e affamati”.”
  • “è il bisogno primario di qualunque ragazzo di oggi. In primis per non essere confuso con tutti gli altri, per trovare una propria identità finendo paradossalmente col mescolarsi con milioni di altri che condividono gli stessi desideri, aspirazioni, velleità”
  • “per accreditarci all’interno di una nuova classe sociale mondiale. Hipster li chiama qualcuno ma forse la definizione è troppo stringente.”

Ma cos’è la creatività? Sono solo i grafici, videomaker, art, giornalisti e altre professioni genericamente definite “creative”?
Secondo me dobbiamo prima separare le due questioni: cos’è la creatività e cosa sono le professioni “creative”.
Sono stata fidanzata 9 anni con un idraulico, e sai cosa ho scoperto? Che c’è tanta creatività nel suo mestiere. Come risolvere i problemi di condutture, come assecondare le leggi della fisica, come seguire le linee guida di un architetto: ogni giorno il mio ex tornava a casa felice con un racconto nuovo di soluzioni creative trovate a un problema.

La creatività sta ovunque, ma da come viene descritta in quest’articolo sembra un male, un capriccio.

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