Vi domandate perché mai uno scrittore americano viva a Roma.
Prima di tutto perché c’è i romani che non si frega niente se sei vivo o morto, sono neutrali come i gatti.
Roma è la città delle illusioni: non a caso qui c’è la chiesa, il governo e il cinema, tutte cose che producono illusione come fa tu [riferito a Fellini], come fa io [parlando di se stesso in quanto scrittore].
E quale posto migliore di questa città morta tante volte e tante volte rinata, quale posto più tranquillo per aspettare la fine da inquinamento, sovrappopolazione?
È il posto ideale per vedere se tutto finisce o no.

Gore Vidal in “Roma” di Fellini (via)
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