L’amore al tempo del traffico dati

Con questo post urterò la suscettibilità  di qualcuno… #sticazziallowed

Chi mi conosce bene, sa quanto io sia sanguigna, carnale.
Le ho sempre considerate qualità : la voglia di comunicare con sguardi, gesti, tatto, pelle, insomma con la presenza. Ma mi rendo conto che ultimamente vengo vista come un alieno.

Il perché è semplice: sono circondata da persone che preferiscono avere relazioni via web invece che “live”.

Facebook, chat, Whatsapp, Skype, iMessage… e l’ormai ovvia richiesta di foto o di una webcam accesa.
Log infiniti di parole, senza empatia, senza la conferma del linguaggio non verbale. Promesse in bit, frasi fraintese se decontestualizzate. Pause cariche di interrogativi o scariche di batterie. La solitudine delle stanze da letto, l’invadenza dei colleghi di cubicolo o di una moglie curiosa, e la spasmodica ricerca di attenzioni o privacy.

Ma cos’è che spaventa questi uomini dallo scavalcare la barriera virtuale? Cosa li tiene al sicuro dietro le loro tastiere, alla fredda luce di un monitor?
Perché invece di passare ore intere a inseguire il ticchettio dei tasti e i veloci movimenti dei pollici, non ci si vede per un caffè?
Non è più semplice invitare qualcuno o accettare un invito per vedersi, parlare, “annusare” i rispettivi ferormoni per capire le compatibilità  o se può nascere una bella amicizia?

Oppure è come se “virtualmente” si consumasse tutto troppo in fretta: ci si conosce, confida, ama e odia nell’arco di pochi tweet.
No, non credo sia solo questo.

Come si è ridotta l’esigenza di avere relazioni?
Preferiamo delegare tutto a un canale di comunicazione remoto? Oppure siamo talmente malati di tecnologia che la relazione preferiamo averla con il mezzo invece che con la persona con cui lo condividiamo?
Ho decisamente paura che questa ultima ipotesi sia la più plausibile.

Altre considerazioni sull’incapacità  della nostra generazione di trovare compatibilità  ne parlerò in un’altra occasione.

In conclusione: vi chiedo di non lamentarvi più se non rispondo ai messaggi o al telefono.
Probabilmente sono al tavolo di un bar a farmi una chiacchierata con qualcuno.

 

 

7 Comments
  • Lalla

    19.06.2013 at 14:48 Rispondi

    Probabilmente perché così facendo possono ‘intrattenere’ te ed altre 5 ragazze … ed evidentemente vincono sempre le altre, visto che con te non c’è il seguito! :D

    • Valentina

      19.06.2013 at 14:50 Rispondi

      beh, questo è poco ma sicuro!
      dopo le ultime disastrose relazioni ho smesso di considerarmi un pesce appetibile :)

  • Valentina

    19.06.2013 at 14:55 Rispondi

    Aggiungo questo articolo segnalato dal mio amico Ciro: “Così connessi, così distanti preferiamo l’iPad alle persone” http://bit.ly/11ZeguD

  • mauro

    19.06.2013 at 16:30 Rispondi

    spero che chiunque ti sia di fronte al tavolo del bar, mentre sorseggia caffè, non stia rispondendo a qualcuno su “”inserisci app a caso”. in tal caso, eliminalo subito! :)

  • Valentina

    20.06.2013 at 18:43 Rispondi

  • Paolo Musano

    30.03.2014 at 23:44 Rispondi

    Condivido il tuo sfogo, Valentina, e lo capisco profondamente: 1) perché mi piacciono i social network, ma ne riconosco i limiti nelle relazioni affettive (il problema non è se siano o meno dei sostituti delle relazioni “reali”, ma è nell’usabilità delle interfacce: ancora inadeguate e per il momento insostituibili ai cinque sensi della carnalità); 2) perché con il Collettivo Idra ho scritto un romanzo, “Social Singles”, che gioca proprio su questo, cercando di immaginare come e perché può nascere un amore su Facebook, Twitter o aNobii ;))

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