Contrasti, elettrosmog, troll e valeriana

In questi ultimi mesi sono stata travolta dall’ennesimo fra i tanti spiacevoli episodi di quest’ultimo periodo ““ e uno dei pochi di cui posso parlare ““ che mi ha costretta a rialzare la testa dopo avermi sparato alle gambe.

Sono sempre stata la fautrice della comunicazione, della connessione h24, dell’accesso illimitato a internet per tutti e ovunque, e l’ironia della sorte ha voluto che si decidesse di installare un Ponte Radio Base per implementare la rete di nuove connettività  proprio davanti casa.
A 50 metri dalla mia camera da letto.
Ad altezza delle mie finestre.

Sono stata scaraventata in un mondo di angoscia che mi ha minato sonno e salute (Valeriana mon amour), dove ho potuto approfondire e confrontarmi con realtà  sensibili alle problematiche dell’elettrosmog.
Un mondo nuovo e assolutamente iniquo.
Dove in concetto di opera di urbanizzazione primaria e diritti dei cittadini entrano in aperto contrasto.

 

 

Mai avrei pensato di ritrovarmi a combattere contro l’Agenda Digitale…

Infatti sono io il primo contrasto in tutta questa situazione: io con il mio iPhone perennemente connesso, con la mia casa interamente gestita in WiFi… lo so, sono l’ultima a poter parlare.
Infatti la mia personale battaglia non “contro” ma “per”: per istituire un Piano Regolatore per l’installazione dei nuovi e la gestione dei vecchi impianti di telefonia mobile sul territorio italiano, per impedire l’installazione di un ripetitore a 50 metri dalla mia camera da letto o da un asilo, e per impedire che qualcuno mi espropri il tetto per installarne uno sopra…

E ai chi, trolleggiando, mi dice che è ipocrita usare uno smartphone e impedire l’installazione di antenne, rispondo che è ipocrita anche produrre immondizia e opporsi alla creazione di una discarica dietro casa.

Vediamo ora a chi va la palma dell’ipocrisia.
 
 

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