La morte al tempo di Facebook

Rubo il titolo del post a un altro post che mi è capitato di leggere pochi istanti fà: La morte al tempo di Facebook su Marketing Non Convenzionale – Ninja Marketing.

Era un pensiero che mi ronzava in testa da diverso tempo, da quando ho avuto la conferma della scomparsa della mia migliore amica e del marito, oltre che dai giornali e dagli amici in comune, anche dai commenti lasciati sui loro profili di Facebook.
E’ stato ed è ancora straziante, almeno per me, vedere i loro profili ancora attivi su questo social network. E’ una contraddizione: la loro presenza virtuale in contrapposizione con la loro assenza fisica.

La loro bacheca è diventata un muretto virtuale, dove tutti lasciano messaggi e saluti a queste due povere anime. E leggere un ultimo commento: “temevo che questo muretto si svuotasse passata la prima forte emozione, ma fortunatamente non è stato così” mi fa capire che questa opportunità  è necessaria ancora a molte persone.

Io non sono riuscita a scrivere sopra il loro profilo, se non postando il link alla canzone Tears in heaven di Eric Clapton. Sono onesta, spesso ne ho sentito la necessità , e spesso mi sono chiesta il perché, a differenza di tutti gli altri, io non ci sia riuscita.
La risposta è semplice: considero il dolore un fatto privato, e metterlo di “bacheca” non è da me. Lo so che è un controsenso utilizzare invece il mio blog per parlarne, ma qui è come se ne discutessi a casa mia, in famiglia e non in piazza davanti a estranei.

Tornando a Facebook, dal post di Ninja Marketing apprendo che:

secondo la normativa di Facebook, il profilo verrà  memorialized. La pagina dell ’utente diviene cioè un link commemorativo, attraverso l ’eliminazione di alcune informazioni sensibili come foto e status e la reimpostazione della privacy affinché soltanto gli amici confermati possano vedere e cercare il profilo modificato. La bacheca resta cosicché gli amici e la famiglia possano lasciare dei post in memoria del defunto.

Ecco, questa cosa mi ha ancora più colpita. Come ho già  detto prima, capisco la necessità  di molti di mantenere un contatto attraverso la loro bacheca. Ma c’è anche la mia necessità  di “discrezione”, di “riservatezza”, di esprimere il dolore in forma privata appunto. Avevo quasi pensato di togliere i loro account dalle mie amicizie, ma neanche per questa azione sono riuscita a trovare il coraggio…

La mia riflessione, ancora non del tutto razionalizzata, è questa: quanto è giusto “memorializzare” il ricordo di due persone scomparse sopra un social network? quanto è utile? e quanto è “di buon gusto” farlo?
In una società  sempre più legata a internet e ai social network, è giusto cavalcare così i nuovi media e i nuovi linguaggi, anche per trasmettere e condividere emozioni così ancestrali come la morte?

Io ancora non ci arrivo, appunto… aiutatemi.

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