L'animale notturno

I Protagonisti
Lei (la sottoscritta): diffidente, bisognosa di qualche nuova emozione che la scuotesse un po’.
Lui (l’animale notturno): appena lasciato dopo una convivenza di 6 anni, inquieto, arrogante, mostrava un’eccessiva sicurezza che celava il suo spasmodico bisogno di avere una compagna che lo sostenesse.

Per due mesi mi cercava in continuazione, per condividere attimi della sua vita. Ma la sua vita aveva luogo di notte!
Mi chiamava alle 2.00 del mattino “Scendi, mi accompagni da una parte?” e io andavo, lo seguivo docile e mansueta, anche se la maggior parte delle volte non facevamo niente perché, essendo una persona agli eccessi, spesso questi eccessi gli impedivano di godere di alcuni momenti di intimità …

Nonostante tutto mi piaceva, e io gli piacevo molto… proprio per questo tipo di rapporto così ai limiti, quasi borderline.
Anche perché in qualche modo mi sentivo in salvo, dato che lui stesso ammetteva di non essere fedele, e ognuno di noi si concedeva liberamente anche altre storie.

Una sera, a casa mia, dopo esser stati insieme, lo presi un po’ in giro:
– “Fai così il cinico, ma secondo me a breve prendi una batosta, ti innamori e diventi fedele!”, gli dissi, sperando ingenuamente di poter essere io l’eletta; di poterlo “redimere” e portarlo vicino al mio cuore…

La sera dopo squilla il telefono:
– “Pronto cara! Sei una strega!”
– “… scusa?”
– “Si, una strega, una profeta! mi sono innamoraaaato… ”
– “… sssi?”
– “Si chiama [ nome ] !!!! … oddio ma che le vengo a dire a te queste cose? Ma si, sei la mia migliore amica”
– “… sssono contenta per te…”

La morale? … mai profetizzare nulla.

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