Dov’è TuttiLibri?

Roma: inaugurata oggi la feltrinelli libri e musica di via appia

Roma, 21 nov. – (Adnkronos/Adnkronos Cultura) – Una vera folla di persone oggi ha contribuito a rallentare il gia’ congestionato traffico pomeridiano della zona piu’ frequentata di via Appia a Roma, in fila non per assistere a un concerto ne’ all’ennesimo blockbuster cinematografico, ma per riversarsi all’interno della nuova Feltrinelli Libri e Musica che ha inaugurato, puntuale alle ore 18, il suo nuovo punto vendita al numero 427 di via Appia. Con questa inaugurazione, l’ottava dall’inizio dell’anno, salgono a 98 i punti vendita Feltrinelli in tutta Italia e a 17 quelli nella zona di Roma. Feltrinelli ‘conquista’ cosi’ una delle zone piu’ popolose della Capitale, il quartiere Appio-Tuscolano, che aveva sofferto non poco la chiusura della storica libreria Tuttilibri che occupava prima quegli stessi spazi e che, attarverso un’accurata operazione di restyling durata due mesi, e’ tornata ad aprire le sue porte ai cittadini, ma questa volta con il nome Feltrinelli. “Ci piace pensare che questa non sia una nuova libreria, vista la ventennale e gloriosa attivita’ della libreria precedente, ma il seguito di una tradizione che e’ passata attraverso il restyling degli spazi – ha spiegato all’Adnkronos Cultura l’amministratore delegato Feltrinell, Dario Giambelli – Questo sara’ un punto vendita fortemente radicato nel quartiere, considerato periferico e che in realta’ e’ una vera e propria citta’. Per questo, l’assortimento sara’ adeguato alle esigenze e non mancheranno le attivita’ parallele alla vendita, tra incontri culturali, iniziative, presentazioni”.

fonte :: adnkronos
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Ieri non ero a Roma, ma già  da qualche settimana avevo saputo di questo cambiamento.
Chi abita a Roma sud, sa bene cosa ha significato la libreria TuttiLibri per la gente (e soprattutto i ragazzi) del luogo.
Era l’unica libreria vicina, accessibile e ben fornita della zona: un posto magico, amato e difeso da tutti, nonostante l’assoluta mancanza di customer care da parte dei proprietari e dei commessi, anche quando fu sfrattata da furio camillo e grazie all’interesse popolare gli fu permesso di riaprire nel vecchio cinema (si chiamava il President?)

Non so cosa sia successo, perché abbia chiuso. E soprattutto non so se sia contenta che al suo posto ci sia l’ennesima Feltrinelli.
Da una parte, meglio così che non l’ennesimo negozio di jeans, però… c’è qualcosa che mi lascia l’amaro in bocca… :(

3 Comments
  • Gianluca

    23.11.2007 at 00:48 Rispondi

    Alla fine è stata una bella serata se tralasciamo i condivisi problemi etico-ideologici che stanno dietro l’apertura dell’ennesimo megastore ( ma perchè più è grande più piace? … ) . C’erano la Dandini, Daniele Silvestri, soprattutto Stefano Benni e Johnatan Coe che a parte sparare a zero su Vespa ( e qui è fin troppo facile) hanno raccontato storielle e aneddoti sull’istituzione ” libreria” e soprattutto ” libraio”… tra Italia e Inghilterra..

    la chicca della serata? La cassiera musona di tuttilibri che ricompare magicamente alle casse della feltrinelli col suo inconfondibile charme….un sorriso? nemmeno per sogno…

  • marcovaldo

    27.11.2007 at 12:36 Rispondi

    Evvero! Anche io ho tirato un gran sospiro di sollievo quando ho intravisto la paruccona-imperturbabile-mai-un-sorriso dietro la cassa! quella è un’istituzione e non si tocca (manco l’alberone). epperò ad essere sincero una rinfrescatina a quell’atmosfera da libreria da socialismo reale non mi è per niente dispiaciuta.

    a presto.

  • mario musumeci

    05.12.2007 at 14:50 Rispondi

    Peccato che chiuda una libreria, meno male che apre un’altra libreria.
    E meno male che la commessa c’è ancora: ragazzi, ma che siccome è musona e non vi sorride volevate che la cacciavano ? Amo i libri, ma le persone sono più importanti.
    Io comunque, a Tuttilibri mi sono sempre trovato bene, era una delle poche librerie che se gli chiedevi cosa c’è pubblicato su un autore ti facevano la ricerca e ti stampavano la lista, anche se poi non compravi niente.
    Che sarebbe ‘sta “customer care ” ? la vendono a Harvard ?
    Buone letture a tutti.
    Mario Musumeci

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