Abbiamo un’idea precisa su come classificare imbonitori di tal fatta e ce l’ha suggerita un saggio di Harry Frankfurt (Stronzate. Un saggio filosofico, Rizzoli 2005), in cui il filosofo ha spiegato la differenza tra chi racconta balle e chi spara “stronzate”. Secondo Frankfurt, infatti, “Il divulgatore di stronzate […] non è dalla parte del vero né da quella del falso. […] Non prende in considerazione i fatti, se non nella misura in cui possono aiutarlo a confermare le sue affermazioni”. E facendo propria questa tassonomia, il giornalista scientifico Ben Goldacre nel suo La cattiva scienza (Bruno Mondadori, 2009) ha opportunamente ribadito che “il divulgatore di stronzate […] tenta semplicemente di fare colpo sui suoi ascoltatori”.

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