Enjoy the silence, elogio al silenzio

Complice il recente concerto dei Depeche Mode in Roma, grazie al quale ho chiuso un ciclo doloroso di quattro anni, ho ripreso a pensare all’importanza del silenzio.

Words like violence, break the silence

Per me, che amo la comunicazione, fare un elogio al silenzio è abbastanza atipico.

Come ho sempre detto, anche l’assenza della comunicazione è di per sé una comunicazione. È importante, quindi, fare un uso sapiente di questo strumento, perché potrebbe essere facilmente frainteso.

Ma anche la normale comunicazione può essere fraintesa. Quindi cosa cambia?
Forse che il silenzio fa meno danni; forse che il ricevente può immaginare chissà quale messaggio dietro e adattarlo meglio alle proprie esigenze; forse un maggior risparmio di energie da parte dell’emittente.

Come crashing in, into my little world

Subire il silenzio, rispettarlo, adeguarsi.
Non puoi chiedermi di condividere esperienze dopo anni di sistematica esclusione.

Non so di che parlare.
Prendi le mie confidenze e le strumentalizzi per coprire debolezze. Di cosa dovrei parlare ora che è stata tradita la fiducia?
N.B. Ciò che hai fatto si chiama diffamazione.

Painful to me, pierce right through me

Il capro espiatorio viene scelto quando ciò che viene detto o fatto non soddisfa esigenze e aspettative.
Allora è inutile parlare e condividere. A questo punto anche cercare di chiarire e comprendere, per la terza volta.

Fraintesa, sempre e comunque.
Quando il messaggio arriva a destinazione ma il referente non viene compreso, c’è un problema alla base.

Can’t you understand, Oh my little girl

Compresa l’origine del problema c’è una sola cosa da fare. Resettare il sistema.
Azzerare tutto – modi, strumenti e contenuti – e ripensare la comunicazione e, soprattutto, la relazione.

Come ogni anno approfitto dell’estate per ridurre le mie capacità di interazione al minimo.
No, questa volta non è misantropia, è un modo per non cadere in quel cliché.

 

Words are meaningless, And forgettable

E se pensi che questo post sia dedicato a te, ti sbagli.
Non sei tu, sono io (cit.)

 

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