Non chiamatela innovazione…

Mi viene detto che ieri, con il ballottaggio delle Primarie, si è persa l’occasione di innovare il Paese.

Da una parte sono d’accordo.
Chi mi conosce bene sa cosa penso di Bersani e del PD, e che non avrei votato il verace segretario in carica neanche sotto tortura.
Ma l’ho fatto.

Per paura.

Non paura dell’innovazione tanto auispicata.
Ma di quel tipo di innovazione.  Che innovazione non è.

 

1993. Un imprenditore scende in campo: grazie a una geniale intuizione, porta la comunicazione pubblicitaria in politica, e sfruttando la televisione ““ uno dei canali più innovativi (per l’epoca) e più virali (esisteva all’epoca questo concetto?) ““ entra nelle case e nelle teste di moltissimi Italiani (ed elettori).

2005. Un famoso comico, in esilio da un canale di comunicazione inizia ad utilizzarne un altro. Non smette di girare l’Italia e incontrare il suo pubblico, ma capisce l’importanza della rete e crea uno dei blog più seguiti in assoluto, dando voce a molti malesseri inespressi e utilizzandolo contro l’imprenditore, ma per assurdo sfruttandone le stesse regole… il tutto low cost.

2012. Quasi 20 anni dopo. Il Sindaco di Firenze, bravo, attivo, interessante, che “buca lo schermo” riesce a “bucare” anche il web si candida alle Primarie del PD.
Si muove egregiamente fra i vari canali di comunicazione, è giovane, è innovatore…

oh wait!

… scusate, ma qual è l’innovazione?
Il saper comunicare? Capire quali sono i nuovi mezzi più idonei al target che si vuole raggiungere? E il tutto in base al periodo storico e all’avanzamento della tecnologia da usare?
(e scusate la terminologia da marketing)

Io non vedo innovazione, vedo una scena già  vista in cui il contenitore veniva confuso con il contenuto.
Addirittura il canale con cui viene veicolato il contenitore.
A partire dal 1993 fino a oggi.

Non chiamatela innovazione per favore, chiamatela evoluzione.
Almeno su questo siate onesti e coerenti.

Non voglio passare i prossimi 20 anni a spiegare che non è il web il demone da combattere (come per i precedenti 20 che non era la televisione) ma l’uso che se ne fa.
Vi giuro, non ne ho proprio voglia.

Conclusioni

Ora spero che Bersani non si addormenti sugli allori dopo questa vittoria (mi sembra che Renzi abbia già  cambiato un po’ registro).

Mio caro, ti ho dato il mio voto, fanne buon uso.

 

 

 

1 Comment
  • Valentina

    03.12.2012 at 12:01 Rispondi

    Segnalo anche questo articolo.
    Bentornata realtà  [Bersani è un filosofo?] – Invertising di Paolo Iabichino
    Wired.it – http://bit.ly/SrqDtD

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