Intervista su Zooppa Italia / Tiragraffi

Venerdì 8 aprile 2011 è stata pubblicata sul blog di Zooppa, la celebre piattaforma di creatività  in crowdsourcing, una mia intervista in merito a uno dei miei progetti, Tiragraffi.

// articolo su zooppa.it

 

 


blog.zooppa.it

Valentina Cinelli: Art Director,Web Content Editor, New Media Consultant… ma soprattutto, fondatrice e redattrice di uno dei magazine online più interessanti tra quelli dedicati al mondo della comunicazione e della creatività.

A noi è piaciuto lo stile graffiante e sincero che caratterizza questo magazine.

Non c’è modo migliore di raccontervelo se non attraverso le parole dirette di Valentina.

Prima e ovvia domanda: raccontaci cos’è Tiragraffi.

Tiragraffi.it è un blog collettivo, una sorta di magazine on line in cui si discute di comunicazione. Una piazza virtuale dove condividere esperienze, risorse, e soprattutto critiche.

Il nome è piuttosto originale: perché questa scelta?

Tiragraffi inizialmente era il mio blog personale, con una linea editoriale in tema con la mia professione.
Dato che il mio nickname è Bastet – il dio egizio dei gatti – ho pensato di continuare a utilizzare la metafora dei gatti, e quindi del tiragraffi come la palestra dove il felino domestico si affila le unghie prima di andare fuori a caccia.
Il magazine è questo: un posto dove fare esercitare tutti i professionisti (e non) della comunicazione, prima di uscire fuori nella giungla… ops… nel mondo del lavoro ;)

Qual è la marcia in più di questo magazine “graffiante”?

Le opinioni, i punti di vista, il non avere peli sulla lingua. Quello che cerco di fare, e che richiedo ai miei collaboratori, è di dare un valore aggiunto alla notizia, degli spunti di riflessione. Ogni critica o segnalazione deve essere motivata e costruttiva.
Si analizzano il mondo della comunicazione e i suoi prodotti senza accondiscendenza, ma con l’intento di far riflettere non solo la casalinga di Voghera, ma anche gli stessi committenti e i professionisti della comunicazione.

Che cosa spinge una professionista della comunicazione ad impegnarsi un progetto importante come quello di un magazine online?

Per la verità è stato tutto abbastanza casuale: come ho già detto prima, Tiragraffi è nato come il mio blog personale, solo successivamente alcuni amici hanno chiesto di collaborare nella redazione dei post e si è naturalmente evoluto in un magazine a più mani.
Poi non sono nuova a progetti simili: negli anni scorsi ho creato due progetti culturali, uno dedicato al caffè e un altro alla memoria dei sampietrini romani, dove il coinvolgimento di persone esterne è stato immediato e naturale.

Da dove nasce l’ispirazione per i contenuti?

Dall’osservazione di ciò che accade intorno. Ci sono cose che vale la pena segnalare, condividere o analizzare sia nel bene che nel male. Insomma, quando qualcosa colpisce l’attenzione e la sensibilità di uno degli autori.

Nel tuo magazine non si parla solo di comunicazione ma anche di arte: due mondi apparentemente vicini e invece spesso troppo lontani. Come si coniugano secondo te?

Ho voluto parlare di arte perché a suo modo è una forma di comunicazione visiva. Può essere l’espressione dello stato d’animo dell’artista, come la veicolazione di un messaggio specifico (come in passato erano i vari Michelangelo, Leonardo chiamati per affrescare scene religiose “commissionate”), soprattutto è una palestra visiva per allenarsi al bello.

Il mercato della creatività e della comunicazione è un continuo tumulto di idee e cambiamenti. Che consigli daresti a chi si sta iniziando a muovere i primi passi in questo campo? E al professionista già affermato?

A entrambi consiglierei di puntare sulla qualità del loro lavoro: ai giovani per non deprezzarsi, e ai professionisti affermati per continuare a tenere alto il livello dell’offerta.
E poi di muoversi sempre con un occhio alle tendenze estere, e con un piedino della tradizione creativa italiana degli anni scorsi: futuro, contaminazione e identità.

La sezione bandi e concorsi vede protagonisti un po’ anche noi. Cosa ne pensi dei concorsi creativi online? Vogliamo tutta la verità!

Questa è una questione spinosa. Osservo la nuova tendenza del crowdsourcing da un po’: da una parte ne apprezzo le potenzialità e le opportunità che offre; dall’altra temo che si possa verificare un livellamento della qualità dell’offerta (di cui accennavo sopra). Questo perché nella filiera della lavorazione, mancano alcune figure tipiche delle agenzie di comunicazione che davano un apporto importante e riuscivano a mediare e interpretare meglio le esigenze del committente con il prodotto offerto.
Secondo me fra un paio di anni potremo verificare se la formula è veramente vincente.

Recentemente il magazine ha subito un restyling con i fiocchi. Qualche anticipazione sui progetti futuri?

Per ora n on anticipo nulla per scaramanzia ;)
Si stanno concretizzando delle collaborazioni interessanti che potrebbero trasportare Tiragraffi anche fuori dal web… stay tuned!

In conclusione: dai agli Zoopper un motivo per leggere Tiragraffi…

Per affilarsi le unghie, ovvio!

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