Una notte dopo… E tutto il giorno seguente sono rimasta inebriata dal ricordo della notte trascorsa, e pervasa della sua bellezza e della sua follia. Come riuscirò a sopportare l’attesa?
Ho riletto ancora una volta la tua lettera, e come le altre volte ho gli occhi colmi di lacrime… Mai, prima d’ora, avevo pensato che una lettera, un semplice foglio di carta, potesse trasmettere qualcosa di così sublime, infondere sentimenti così alti… Tu le hai dato un’anima.
Se potessi essere insieme a te, in questa ora che amo tanto, proverei a dirti quanta bellezza ha arricchito la mia vita in questi ultimi giorni.
Quando potrò vederti? Aspetto che tu mi chiami…
Mi basta chiudere gli occhi per sentirti qui, col sapore del vino sulle labbra e la tua bocca premuta sulla mia. Posso rivivere ogni istante delle nostre ore, accarezzarle e tenerle dolcemente dentro di me come sogni fragili e preziosi… E adesso, scrivendoti, mi sento nuovamente vibrare dal desiderio di baciare i tuoi occhi e la tua bocca. Come potrò aspettare fino al momento di rivederti?

Tina Modotti a Edward Weston, aprile 1921
Tina” di Pino Cacucci
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