Biglia d’acqua

Non scrivo più molto sul blog, perché non ho molto da raccontare. O almeno non ho nulla, che non sia estremamente privato, da raccontare.

Questo strano perido non accenna a finire.
Più sono ottimista e aperta alle novità , più ricevo porte in faccia e delusioni.
Oppure decido io (come sempre) di interrompere situazioni nelle quali sono solo io a perderci. Anzi, sono quasi sempre io che agisco, che mi muovo: mi sto convincendo di essere io l’artefice – masochista – di tutte le mie “disavventure” recenti.

Ci piace credere che teniamo sotto controllo gli avvenimenti della nostra vita. Spesso ci prendiamo in giro da soli pensando di essere veramente noi a comandare. Ogni tanto però accade qualcosa che ci ricorda che il mondo segue le sue regole, non le nostre, e che stiamo qui solo di passaggio.

Taken – Episodio 3, Grandi speranze (wikiquote.org)

[ via Candy in progress ]

Stamane però ho letto questo post, e mi è venuto in mente un piccolo episodio che mi è accaduto ieri.

Ero in piscina a nuotare, a sfruttare la mia razione settimanale di sforzo fisico, sfogo, liquido amniotico e tentativo vano di annegare i pensieri. Trovo estremamente rilassante ascoltare il respiro, il battere del cuore, il suono dell’acqua a ogni immersione… e lasciare che tutti i pensieri e i dolori di disciolgano nell’acqua.

Mentre ero assorta nella contemplazione della ritmica perfetta del corpo umano, mi sono messa a osservare le bolle d’aria che rilasciavo. Sferette molli e schiacciate, cristalline, turchesi come le mattonelline del fondo vasca, con mille riflessi di luce.
Pensavo a quanto le sfere di vetro riescano a somigliare all’acqua, a replicarne tutti quei dettagli nei quali mi soffermavo in quell’istante. Liquido e solido di due elementi diversi che riescono a somigliarsi in maniera così sorprendente.

E cercavo di ricordare dove avessi riposto alcune biglie azzurre, di quelle dell’Ikea, usate per decorare casa, per replicare la sensazione avuta in piscina anche “all’asciutto”.

Esco dal centro sportivo, e in mezzo all’asfalto del parcheggio, in mezzo al nulla, sotto il sole del primo pomeriggio, trovo “lei”.

biglia d'acqua

Non vi nascondo che ho avuto un momento di turbamento.

Ok, ok…è una coincidenza… oppure ho richiamato io quella biglia con il pensiero… oppure è un segnale… oppure non è niente…
Non lo so.

Ogni tanto però accade qualcosa che ci ricorda che il mondo segue le sue regole.

Forse l’unica cosa che ho imparato da questo piccolo, e per molti insignificante episodio, è che la vita è una fonte continua di sorprese.

E che non devo smettere di guardarmi intorno con gli stessi occhi spalancati e curiosi che avevo da bambina.

… e cogliere il gioco…

… ovunque esso sia…

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